Category: Poesie

Stretti archi

Stretti archi
mani unite a navate imploranti il cielo
siete l’avamposto condannato confine.

Arca benedetta
del diverso vivo nonostante
siete processioni bianche strappate prima del frutto.

Siete l’orma
semina della memoria
pace trafitta con occhi fissi sulla giustizia.

¬ Anna A Sulgreto ¬


Narrow arches
joined hands as aisles pleading the sky
you are the outpost condemned border.

Blessed ark
with other alive despite
you are white processions torn before the fruit.

You are the trace
sowing of Memory
pierced Peace with fixed eyes on Justice.

¬ Anna A Sulgreto ¬

Nel buio

Nel buio
il tuo sorriso selvatico
piccola falce lunare
appare la sera
una virgola
sgattaiola via
nella notte
al primo sospiro di Dio
sta in attesa
sfida
quella stessa fiducia
che lentamente lo tira
cauta
verso di me
dentro di me
avvolgendo il domani.

¬ Anna A Sulgreto ¬


In the darkness
your wild smile
a small moon sickle
appears in the nightfall
sneaks out
in the night
at the first God’s sigh
and waits
defies
the same faith
that slowly catchs it
with care
towards me
inside me
wrapping a tomorrow.

¬ Anna A Sulgreto ¬

Così si scatena la tempesta

Così si scatena la tempesta
con un fruscio fremente
tra piccolissimi palmi
tessuti dal verde
e ricorda
il tumultuoso ascolto di lei
natura che viene
con maestosa incuranza.
Noi
– pretesti di scambio –
ci ricamiamo pazienti
sulla china del suo mantello
come fili dorati
cerchiamo altri bagliori
– luccicanti sentinelle –
in attesa di tempo.
Ma lei che si scuote
senza voltarsi
ci lascia a terra
trasformati in presagi
e con un solo filo
spezzato in mano
rimaniamo a misurare il cielo
come ultimo riparo.

¬ Anna A Sulgreto ¬


In that way the storm comes
with a shivering rustle
on the smallest palms
weaved by the green
and reminds
her turbulent listening
of the Nature that comes
with majestic carelessness.
Patient,
– excuses of exchange –
we embroied ourselves
on the rim of her cloak
as gold wires
we look for other gleams
– glittering sentries –
waiting for time.
But she shakes
without turning
and lets us on the ground
turned into omens
left with only one wire
broken in our hand
we lie down measuring the sky
as our last shelter.

¬ Anna A Sulgreto ¬

Non sei qui

Non sei qui
ma neppure altrove.
Tu stai sospesa
tra voci ovattate
di dialoghi slegati
come da un sogno.
Ti nascondi
dietro dardi di seduzione.
Ma ti smaschera la paura,
quella fretta di difenderti
per fuggire la domanda
“cosa ne farai della tua libertà?”.
Sulla tua dimora
lasci un indizio
indicando lontano
una vela fatta di stoffe
strappate da luoghi attraversati.
Le hai cucite cauta
con le tue cicatrici
mai dette.
Poi sorridi – non a me
nè a qualcun altro, altrove.
Sorridi perchè tu sola sai
dove potresti andare,
domani.

¬ Anna A Sulgreto ¬


You were not here
and you are neither over there.
I found you suspended
in dimmed voices,
loose dialogs
in a sudden dream.
You hide
in treasured darts of seduction
yet your fear betrays you
as your haste fleeying the question
“will you feel that far with your freedom?”
You let me guess your home
that sail far away,
those ripped clothes
from all the roads you walked through:
you sewed them with your own scars
you never told.
Then you smile, not to me
nor to anyone else
you smile for you only know
where you will be
tomorrow.

¬ Anna A Sulgreto ¬

Lascia che passi il giorno

Lascia che passi il giorno
tutti i rammarichi impastati di risposte taciute

Lascia che passi il giorno
in un respiro morbito tra i rami ovattati dai velluti bianchi

Lascia che passi il giorno
il rendere conto di ogni tuo sbaglio  

l’Assenza non si fa mai abitudine
neppure per la Terra
perciò Esserci è l’Abbastanza.

¬ Anna A Sulgreto ¬

Perderti

Perderti
sarà come vederti salpare
in una calma notte di primavera
dove si sente il fiorire lontano
con il sapore già maturo di ciliege

sarà come donarti
a cestini intrecciati
dove si prepara il raccolto
diffondendo cantilene.

Perderti
sarà come scoprirti
sulla battigia degli abissi
dove il passato sommerge
per farti affiorare tra i silenzi

sarà come ritrovarti
sotto le orme spazzate
in una conchiglia
che narra la sua unicissima storia.

¬ Anna A Sulgreto ¬

Beato te

Beato te
che la Natura
ha fatto senza memoria.

Beato te
che non lasci nulla
né chiedi di essere sentito.

Beato te
che nasci estraniato – da ogni pensiero –
e muori fiorendo.

Eppure, nel dolore
ritorni, e consoli
anche ciò che è sorpassato per sempre.

¬ Anna A Sulgreto ¬

Oggi sono righe inclinate

Oggi sono righe inclinate
quelle dove ti osservo
gesti di te che scivolano
insieme alle tue parole
pesate
le scorto tra le linee del tempo
con lo sguardo verso l’alto
dove si incontrano
presagi ad attenderti.
In quel cielo sospeso
l’allodola
si avvinghia al filo
e con un battito d’ali
mi restituisce con grazia
la tua leggerezza.

¬ Anna A Sulgreto ¬

Come ti ho attesa oggi

Come ti ho attesa oggi
non ti ho aspettata mai
sprofondando
sotto le foglie fradice dei faggi
in un tempestoso congedo da te
mi ha accolto il bosco
le loro serafiche cortecce
come fili resi trama dalla terra
erano chine sul mio capo
come una carezza
così l’ho rivista
la tua presenza
era ancora lì
fuori dal bosco
seduta accanto a me
dondolando
sulla veranda dell’infanzia
e sospendeva con cura
in anelli concentrici
i ricordi delle nostre vite.

¬ Anna A Sulgreto ¬

Naufrago

Naufrago
in questo privilegio
che è la mia solitudine
osservo da lontano
la risacca sulla mia vita
nel silenzio dei tigli
impollinati dall’ultima luce del giorno
torna il tocco delle tue dita
una risposta viva
tra i miei capelli
sono ancora fuga e ritorno.

¬ Anna A Sulgreto ¬