P. A. Florenskij – 17 Gennaio 1934

Cara Olecka,
[…] Se nel leggere i libri, non capirai qualcosa, non turbarti, lo comprenderai a poco a poco in futuro. La bellezza non è una cosa nella quale si possa penetrare immediatamente. O meglio, e più precisamente, ci si può penetrare anche subito, ma dopo esserci rimasti accanto per un po’, e dopo che nell’animo i vari elementi assimilati progressivamente si sono composti insieme in maniera organica.

Pavel a. florenskij – lettere dal gulag 1933-1937 (Traduzione di g. guaita & l. charitonov)


<< Una delle cifre biografiche per penetrare nel mondo unitario di questo epistolario, solo in apparenza immediato, ma in realtà intriso di un linguaggio simbolico e allusivo, andrebbe ricercata in un frammento scritto dal pensatore russo in un quaderno degli anni Venti: “Non tradire mai le tue più profonde convinzioni interiori per nessuna ragione al mondo. Ricorda, che ogni compromesso porta a un nuovo compromesso, e così all’infinito”. >>

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